Valle di Susa, No Tav incappucciati assaltano il cantiere di San Didero- Corriere.it

2023-03-23 17:34:49 By : Ms. Susan Zhou

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I manifestanti hanno lanciato sassi e tagliato il filo spinato, la polizia ha risposto con lacrimogeni e idranti. Nel mirino degli attivisti, la realizzazione del nuovo autoporto

Ancora assalti al cantiere No Tav di San Didero, in Valsusa . Ieri notte (28 agosto) un centinaio di attivisti incappucciati, appartenenti all’ala più oltranzista del movimento che si oppone alla nuova ferrovia Torino-Lione, ha preso d’assalto il cantiere dove è prevista la realizzazione del nuovo autoporto in sostituzione di quello che sarà spostato per i cantieri della stazione internazionale Tav. Il gruppo, che si era ritrovato per una cena del movimento al presidio, si è poi spostato verso il cantiere attaccando il cancello all’altezza dell’autostrada A32. Un’assalto durato per circa un’ora e poi rivendicato anche sui social . «Questa sera al fortino fantasma di San Didero non si dormono sonno tranquilli — hanno scritto i manifestanti —. Dopo cori e battiture numerosi metri di filo spinato sono stati divelti! E per dare la “buonanotte” si è concluso con una battitura e un’iniziativa per dimostrare la contrarietà alla cosiddetta “scuola di tav”, è il messaggio che è stato scritto».

Durante l’attacco, in cui i presenti hanno lanciato pietre contro le forze dell’ordine , parti di concertina di filo spinato sono state strappate con l’ausilio di ganci e corde. La polizia ha dovuto rispondere anche con lacrimogeni e idranti. Sul caso sta indagando la Digos: visionando le immagini dei video di sorveglianza gli agenti cercheranno di individuare i responsabili dell’attacco. In questi giorni in Val di Susa, a Venaus, si è svolto il campeggio studentesco organizzato dal collettivo degli studenti medi Ksa e i poliziotti stanno tentando di verificare se ci sia un legame tra loro e gli assalti.

Intanto sull’ennesimo assalto al cantiere arriva, ancora una volta, la condanna bipartisan da parte del mondo della politica . «Tutti i partiti prendano distanze dall’estremismo No Tav perché gli incappucciati si alimentano delle ambiguità di cui troppo spesso si è resa colpevole la politica — afferma Augusta Montaruli,deputato torinese di FdI —. La Tav si deve fare e chi tenta di sabotarla deve essere consegnato alla giustizia in tempi immediati. Le forze dell’ordine impegnate devono essere sostenute. Inoltre continuiamo a chiedere lo sgombero di Askatasuna». A fargli eco anche Davide Gariglio, capogruppo Pd in Commissione Trasporti di Montecitorio e candidato alle elezioni politiche nel Collegio di Collegno. «Gli assalti e le minacce ai cantieri non possono essere tollerati — dice — . Queste azioni vandaliche continuano a creare problemi ai cittadini, pericoli alle Forze dell’Ordine e ritardi alla realizzazione dell’opera. È necessaria una risposta forte e rapida da parte dello Stato». Un attacco che «non può essere archiviato come episodio di poco conto. Lanciare sassi, bloccare l’autostrada, presentarsi incappucciati sono i sintomi della deriva che questa vicenda ha assunto — sostengono Riccardo Magi e Silvja Manzi, capilista di +Europa in Piemonte 1 — . Quando abbiamo visitato il cantiere ci aveva colpito la difficoltà dei lavoratori che dovevano sempre temere un’aggressione dagli attivisti NoTav che stazionano al di là delle recinzioni. Frange estremiste e violente non possono condizionare l’andamento dei lavori di una linea che rappresenta, come detto più volte, non solo una occasione di sviluppo e di aggancio all’Europa per il Piemonte ma un provvedimento per la riduzione delle emissioni trasferendo su ferro parte dei trasporti che oggi passano su gomma».

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